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Carpe diem!
L'importanza di "cogliere l'attimo"
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Per gli antichi l’espressione carpe diem significava letteralmente “afferra il giorno“, ovvero “cogli l’attimo”. La ritroviamo nelle Odi del poeta Orazio, come un invito ad apprezzare ciò che si ha nel momento presente, a vivere ogni istante del giorno in corso, poiché “del doman non v’è certezza”, il futuro è imprevedibile e solo sul presente l’uomo può agire e cogliere le opportunità che la vita offre.

Settembre e Ottobre sono i mesi dei nuovi inizi…Ancor prima di Gennaio, la prima cosa che spesso facciamo alla fine dell’estate è scrivere una to do list, una lista di buoni propositi e di attività che intendiamo cominciare in vista del nuovo anno. E quante volte, l’anno successivo, ci ritroviamo a osservare quella stessa lista senza aver spuntato neanche la metà di quello che avremmo voluto fare?

Ognuno di noi percepisce il tempo in modo diverso: per alcuni è lineare, ha un inizio e una fine, per altri è circolare, dove ogni cosa rappresenta insieme la fine di un evento e l’inizio di un altro.

Allo steso modo possiamo percepire una giornata come infinita, in cui ogni singolo minuto sembra espandersi e guardiamo l’orologio sperando che la lancetta si sposti più in fretta per arrivare a fine giornata.

Oppure, e questo accade quando stiamo trascorrendo delle ore piacevoli, vediamo la sabbia nella clessidra scendere così velocemente da vedere il tramonto in un batter d’occhio!

 

 

Il modo in cui percepiamo le tre dimensioni temporali – passato, presente, futuro – è influenzato dalle emozioni che si associano alle diverse esperienze a cui fanno riferimento. Così, quando ripensiamo a un momento gioioso e significativo, questo diventa un ricordo tanto vivido e reale da sembrare di averlo appena vissuto. Al contrario, al futuro possiamo guardare con speranza e ottimismo, favorendo la sua pianificazione, oppure l’aspettativa di un futuro incerto può provocare ansia e insicurezza.

Il mondo moderno è caratterizzato da incertezza.

Le possibilità che abbiamo rispetto ai nostri antenati (basta andare indietro di un solo secolo!) sono davvero infinite e questo, se da un lato ci ha fornito maggiore libertà di scelta, dall’altro ha favorito ansia e insicurezza. Non abbiamo un destino già scritto, non dobbiamo per forza continuare l’attività di famiglia, sposarci e costruire una famiglia nello stesso posto in cui siamo nati. Le scelte che siamo chiamati ad affrontare giorno dopo giorno compaiono ad un ritmo incessante, in un’epoca in cui la velocità sembra dominare ogni cosa a scapito della qualità con cui assaporiamo ogni attimo.

Anziché rincorrere il tempo pensando che esso sfugga dalle nostre dita, dovremmo fermarci e inspirare a pieni polmoni, voltarci e ripercorrere la nostra strada con più calma: il tempo passerà comunque, ma noi avremo la possibilità di osservarci lungo il cammino e la nostra percezione cambierà, facendo sì che i minuti sembrino allungarsi.

Quando diciamo “Non ho il tempo” tradiamo noi stessi e la nostra serenità, poiché basta il ritaglio di pochi minuti al giorno per noi stessi per sentirsi appagati. Così come riusciamo a trovare il tempo per i doveri quotidiani imprescindibili, allo stesso modo dovremmo fare una priorità inserire in “agenda” i nostri svaghi e le attività che amiamo, poiché hanno la stessa importanza, se non di più, dei nostri doveri. Ci permettono di ricaricare le batterie, in modo da avere piena forza per affrontare le preoccupazioni e le difficoltà del quotidiano.

Iniziare uno sport, suonare uno strumento, iniziare un corso di pittura, o semplicemente bere un caffè con gli amici, leggere un libro, fare una passeggiata…Non fate l’errore di pronunciare la fatidica frase “Lo farò dopo”. Poiché il tempo sarà già passato e quel “dopo” potrebbe non arrivare mai e restare consumato nel rimpianto.

Perciò Carpe diem, come diceva Orazio. Cogliete l’attimo

Cogli la rosa quando è il momento,
che il tempo, lo sai, vola
e lo stesso fiore che sboccia oggi,
domani appassirà.

 

Studio Londa

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